
Perchè usufruire dell'incentivo
Il Conto Termico 3.0, decreto atteso per l’entrata in vigore il 25 dicembre 2025, introduce importanti novità per gli interventi di efficienza energetica e rinnovabili nel settore domestico e non solo. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre 2025.
Nuovi interventi ammessi
Pompe di calore
Scaldacqua a pompa di calore
Sistemi solari termici
Fotovoltaico con accumulo
L'incentivo:
Chi può usufruirne e percentuali
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Per gli interventi di privati, l’incentivo coprirà mediamente il 65 % delle spese ammissibili
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Per enti pubblici e strutture particolari (es. scuole, ospedali, piccoli comuni), la copertura può arrivare al 100% in casi specifici.
Il contributo è erogato dal GSE direttamente, nel rispetto dei limiti di spesa annuali previsti e del plafond per ciascun intervento.

Per privati e utenze domestiche
Possono accedere al Conto Termico 3.0 per interventi termici (pompe di calore) in sostituzione di un attuale impianto di riscaldamento ma non per l’impianto fotovoltaico con accumulo o colonnine di ricarica, per uso residenziale.
Enti pubblici e edifici non residenziali
Hanno accesso agli stessi interventi, ma con potenziali coperture maggiori (fino al 100 %) e possibilità di includere interventi elettrici in alcuni casi speciali.

Come funziona:
Erogazione e Limiti
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L’incentivo è gestito direttamente tramite GSE
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Per i privati, il contributo è soggetto a un limite di spesa annuale previsto dal Conto Termico
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Per le imprese e gli enti pubblici, è previsto un plafond specifico per ciascun intervento
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Alcuni interventi speciali possono arrivare al 100 % di copertura, particolarmente per strutture pubbliche, scuole, ospedali o piccoli comuni
Il nostro percorso:
Le agevolazioni
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Attenzione alle tempistiche: se il progetto è già avviato, valutare se presentare la domanda entro il 25 dicembre 2025 per restare sotto le regole del CT 2.0 (ove più favorevoli).
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Integrare sempre quando possibile: intervenire con pompa di calore termica e, se necessario, associare fotovoltaico + accumulo nei casi consentiti.
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Affidati a professionisti: è indispensabile una consulenza tecnica per verificare se il tuo intervento rientra nei requisiti di accesso, perché i regolamenti applicativi saranno definiti nei 60 giorni successivi all’entrata in vigore.
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Rispetta i requisiti tecnici ed emissioni: soprattutto per biomasse e altri generatori, i requisiti ambientali sono più stringenti.
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Monitora bandi e aggiornamenti: il decreto richiede che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), su proposta del GSE, emanino le regole applicative entro 60 giorni dall’entrata in vigore.









